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V.N.
PRIME EDIZIONI CONCORSO

PRIMA EDIZIONE
Alberto Vigoni, Analisi per uno studio dell’assetto urbano antico di Concordia Sagittaria, tesi di laurea 1992.
La tesi suggerisce una ricostruzione del profilo geomorfologico che Concordia ha avuto nelle varie epoche. La ricerca, che ha comportato un’accurata analisi del dato ambientale e una schedatura delle quote relative o assolute rilevate dagli scavi finora eseguiti, ha permesso di elaborare un grafico in cui sono distinti i profili altimetrici di epoca protostorica e romana, confortando l’ipotesi dell’esistenza in Concordia di un dosso rilevato, sede dell’abitato più antico, circondato da un ambiente salmastro lagunare, situazione che avrebbe determinato la pianta della città romana e il tracciato delle mura.
Il dott. Alberto Vigoni, vincitore
della 1° edizione del Premio Colluto.
SECONDA EDIZIONE
Cristina Gomezel,Per un corpus dei laterizi bollati di età romana del Friuli - Venezia Giulia. Analisi, problemi, prospettive, tesi di specializzazione.

L’opera, composta di due volumi, è dedicata alla catalogazione di un elevato numero di bolli laterizi, in parte pubblicati, in parte inediti, conservati in vari musei del Friuli - Venezia Giulia. I bolli analizzati sono stati raggruppati in tabelle a seconda del formulario, della diffusione, della produzione e delle concentrazioni, fornendo dati interessanti per quanto riguarda la presenza di attività produttive locali e la diffusione dei manufatti. Così, se i laterizi provenienti dall’area aquileiese si impongono dal Piceno alla Dalmazia, i bolli riconducibili all’agro concordiese sono stati ritrovati fino a Pola, a testimonianza della vitalità industriale e commerciale del territorio.


Consegna del 2° Premio Colluto
alla dott.ssa Cristina Gomezel.
TERZA EDIZIONE
Jacopo Bonetto, Mura e città della Transpadana romana, tesi di dottorato 1995-96.
L’oggetto della ricerca – mirata alla costruzione di un corpus analitico e critico per le fortificazioni urbane delle città romane dell’Italia a nord del Po, nell’arco cronologico che si estende dalla fine del III sec. a. C alla caduta dell’impero romano d’Occidente – è l’apparato fortificatorio cittadino nelle sue diverse forme (cortine, torri, porte, fossati, terrapieni). La trattazione offre una presentazione delle varie realtà urbane da Aquileia a Susa, sviluppando aspetti importanti dei sistemi difensivi, i quali, lungi dall’essere un mezzo elementare di pura protezione militare dei centri abitati, costituiscono nel mondo romano un’espressione diretta delle conoscenze architettoniche e un’attendibile testimonianza della situazione economica, sociale e politica di una comunità.
Assegnazione del 3° Premio Colluto
al dott. Jacopo Bonetto.
QUARTA EDIZIONE 
PREMIO COLLUTO
Elena Zampieri, Presenza servile e mobilità sociale in area altinate: problemi e prospettive, tesi di laurea 1996-97.
La tesi si propone di analizzare alcune tematiche relative alle famiglie servili e alle possibilità di ascesa sociale offerte agli schiavi e ai liberti in area altinate, indagine condotta attraverso la lettura e l’interpretazione di un cospicuo patrimonio epigrafico, in gran parte inedito, databile al I sec. d. C. Sulla base di 57 iscrizioni particolarmente significative sono state identificate otto categorie servili, di cui vengono forniti i tratti salienti, delineando così un interessante ritratto dello status degli individui di condizione servile e libertina che abitavano Altino in età romana.
La dott.ssa Elena Zampieri, vincitrice
della 4° edizione del Premio Colluto.
PREMIO ALUC
Marta Bianco, Le iscrizioni musive paleocristiane della Venetia et Histria, tesi di laurea 1997-98.

Nello studio vengono esaminate 214 iscrizioni musive paleocristiane presenti in edifici sacri del Veneto e del Friuli- Venezia Giulia. Il lavoro si articola in tre parti: nella prima sezione è stato analizzato il processo di diffusione del Cristianesimo nel territorio della Venetia et Histria, nella seconda sono state raccolte le schede epigrafiche secondo un criterio geografico (si è seguita la direzione Ovest-Est), mentre la parte finale contiene alcune osservazioni relative alle caratteristiche epigrafiche, paleografiche e lessicali più significative.


La dott.ssa Marta Bianco, vincitrice
 della 1° edizione del Premio Granier.
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